STUDI – Fatturato dei servizi recupera livelli pre-Covid-19, ma persistono marcati ritardi. Nel terziario un milione di addetti nell’artigianato

STUDI – Fatturato dei servizi recupera livelli pre-Covid-19, ma persistono marcati ritardi. Nel terziario un milione di addetti nell’artigianato

Nel terzo trimestre del 2021 prosegue l’indice del fatturato dei servizi sale del 3,7% rispetto al trimestre precedente, registrando il terzo incremento consecutivo. Per la prima volta il fatturato dei servizi risulta essere superiore a quello registrato nel quarto trimestre 2019, l’ultimo prima dello scoppio della crisi anche se emergono marcate eterogeneità settoriali.

Il confronto con i livelli pre-pandemia – Se confrontiamo il livello dei ricavi dei primi tre trimestri 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019, si osserva un robusto recupero delle attività sostenute dal commercio elettronico, dall’intensificazione dell’uso delle tecnologie digitali conseguente alla pandemia e dalla ripresa della domanda di lavoro, mentre rimane un persistente forte ritardo per le attività interessate dalle restrizioni alla mobilità e quelle legate alla domanda turistica e di intrattenimento. Nostre analisi hanno evidenziato come l’emergenza sanitaria abbia determinato pesanti effetti negativi su alcuni cluster di servizi ad alta presenza di imprese artigiane come trasporto persone, pulitintolavanderie, tipografi e fotografi, benessere e i settori del wedding, colpiti dal dimezzamento dei matrimoni nell’anno della pandemia.

Il dettaglio settoriale – Mentre il totale dei servizi presenta ancora un leggero ritardo da colmare, con il fatturato dei primi tre trimestri del 2021 inferiore dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, si registra un aumento a doppia cifra per servizi postali e attività di corriere con +21,9%, produzione di software, consulenza informatica con +10,5%, servizi d’informazione e altri servizi informatici con +10,0%. Recuperi significativi per l’attività di ricerca, selezione, fornitura di personale (+9,7%), commercio all’ingrosso (+6,5%) e magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (+6,1%); in positivo anche attività di pulizia e disinfestazione (+2,2%), servizi di vigilanza e investigazione (+1,3%) e attività di consulenza gestionale (+0,2%). L’autoriparazione rimane in territorio negativo (-3,8%), mentre in diversi settori il volume dell’attività è ancora distante dai livelli normali. Permangono pesanti ritardi per attività editoriali di programmazione e trasmissione (-11,1%), attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali (-16,2%), ristorazione (-28,2%), alloggio (-35,8%), trasporto marittimo e per vie d’acqua (-39,6%), trasporto aereo (-59,6%), attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione (-72,3%). Tra i maggiori settori più colpiti – ristorazione, alloggio, servizi viaggio – si registra una più elevata quota di imprese femminili.

Il ritardo nel recupero del valore aggiunto – Il terziario è un comparto di grande rilevanza nella determinazione dei processi di crescita, con il valore aggiunto dei servizi che rappresenta il 66,9% del PIL.  Nei primi tre trimestri del 2021 il valore aggiunto nei servizi rimane in negativo (-4,9%) rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte del traino della ripresa delle costruzioni (+10,7%) e il maggiore recupero del manifatturiero (-2,3%).

Nell’ambito dei servizi, sono in territorio positivo quelli di informazione e comunicazione (+5,7%), mentre stanno completando il recupero le attività finanziarie e assicurative (-0,7%) e le attività immobiliari (-1,5%). All’opposto, persistono forti cali del valore aggiunto per attività professionali e di supporto (-6,1%), commercio trasporto alloggio (-9,8%) e altre attività dei servizi (-14,7%).

L’artigianato dei servizi – Nei settori dei servizi sono attive 438 mila imprese artigiane con 1 milione e 17 mila addetti. La quota di addetti nell’artigianato dei servizi è in crescita: in cinque anni passa dal 37,1% del 2014 al 38,9% del 2019.

I primi cinque comparti addensano oltre i due terzi (78,2%) dell’occupazione dell’artigianato dei servizi: altre attività di servizi per la persona con 25,9% e 263 mila addetti in imprese artigiane, riparazione di autoveicoli e motocicli (compreso il commercio di veicoli) con 17,5% e 178 mila addetti, trasporto terrestre con 13,8% e 141 mila addetti, servizi di ristorazione con 12,0% e 122 mila addetti e attività di servizi per edifici e paesaggio con 9,0% e 91 mila addetti.

 

Fatturato servizi 2017-2021

I trim. 2017-III trim.2021, dati destagionalizzati, indice 2015=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Fatturato servizi nel 2021 rispetto livelli pre-Covid: i principali settori

Var. % cumulata tra I-III trim. 2021 e I-III trim. 2019, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Valore aggiunto nel 2021 rispetto livelli pre Covid per settore

Var. % cumulata tra I-III trim. 2021 e I-III trim. 2019, dati a prezzi costanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Occupazione  nei maggiori settori dell’artigianato dei servizi

2019 migliaia di addetti, divisioni Ateco 2007 con oltre 1% artigianato dei servizi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

L’articolo STUDI – Fatturato dei servizi recupera livelli pre-Covid-19, ma persistono marcati ritardi. Nel terziario un milione di addetti nell’artigianato proviene da Confartigianato Imprese.