STUDI – La ragnatela della politica fiscale dipanata nel 26° report di Confartigianato
Nella Nota di aggiornamento al DEF varata mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri si delinea una manovra di bilancio per il triennio 2024-2026 che avrà effetti espansivi sul deficit per 0,7 punti di PIL, pari a 14,9 miliardi di euro, mentre il debito rimane su un sentiero “moderatamente discendente”. La gestione della politica fiscale presenta un’elevata complessità, in un contesto nazionale e internazionale caratterizzato dall’incertezza. Sulla stesura della disegno di legge di bilancio si scaricano gli effetti di numerosi fattori: il rialzo dei tassi BCE, la revisione del PIL, la contabilizzazione dei crediti fiscali, la riattivazione, dopo una probabile riforma, del Patto di stabilità e crescita e la rimodulazione ed attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’intreccio dei diversi elementi che caratterizzano la politica fiscale è stato esaminato nel corso del webinar di presentazione del 26° report ‘Prospettive dell’autunno 2023, tra incertezze e manovra di bilancio’ aperto stamane da Vincenzo Mamoli, Segretario Generale di Confartigianato e con un focus sulle politiche fiscali delineate nella Nota di aggiornamento al DEF 2023, discusso con Andrea Trevisani, Direttore Politiche Fiscali e Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche. Qui per scaricare il 26° report.
Nel capitolo centrale dedicato alla politica fiscale si evidenzia la maggiore spesa per interessi di 6,5 miliardi di euro nel 2023-2024 rispetto alle previsioni del DEF di aprile determinata dalla maggiore restrizione monetaria. Tra poco meno di cento giorni tornano in vigore le regole del Patto di stabilità e crescita, di cui è in discussione una proposta di riforma. Secondo il nuovo quadro di regole il maggiore sforzo fiscale per l’Italia potrebbe arrivare a 27,8 miliardi di euro e vi sarà un tetto alla crescita della spesa pubblica. Già nelle raccomandazioni di maggio il Consiglio europeo ha chiesto all’Italia un tetto dell’1,3% alla crescita annua della spesa primaria netta.
L’intricata ragnatela al cui interno si dibatte la politica fiscale allontana l’attesa normalizzazione nella gestione del bilancio, dopo anni di grande turbolenza: nel 2020 il contrasto alla pandemia ha generato 132,4 miliardi di euro di maggiore deficit e nel 2022 gli interventi per mitigare gli effetti della crisi energetica sono ammontati a 70 miliardi di euro, pari al 3,7% del PIL.
I contenuti del 26° report – Il lavoro presentato da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi, esamina le conseguenze della stretta monetaria in corso sugli investimenti, il costo del credito e la dinamica dei prestiti alle imprese, nel contesto di un raffreddamento dell’inflazione e della spinta dei costi per le imprese. Viene esaminato il tono dell’attività delle imprese con l’analisi degli indicatori su produzione manifatturiera e delle costruzioni, esportazioni, fatturato dei servizi, vendite al dettaglio e presenze turistiche. Sono esaminate le tendenze dei prezzi, dalle materie prime e produzione fino al mercato al consumo, e l’andamento del mercato del lavoro, in una fase di espansione delle domanda caratterizzate da una crescente difficoltà di manodopera.
Il focus dedicato alla politica fiscale – Il 26° report esamina le condizioni di partenza della manovra di bilancio 2024 per spesa, pressione fiscale e performance dei servizi pubblici, oltre alla modifiche al PNRR, intervento fiscale essenziale dato che senza questo sostegno l’Italia scivolerebbe verso la recessione. Al centro dell’analisi alcune chiavi di lettura del quadro macroeconomico e di finanza pubblica della Nota di aggiornamento al DEF.
L’analisi territoriale, presentata da Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, presenta le ultime tendenze del credito alle imprese, del mercato del lavoro, esaminando il trend occupazionale e le previsioni di assunzione settembre-novembre 2023, della difficoltà di reperimento della manodopera e dell’export, con un focus sul grado di esposizione dei territori sui mercati più critici di Germania e Cina e sul mercato russo.
Saldo del bilancio pubblico
Anni 2012-2026. Indebitamento netto in % del PIL, in nero programmatico NADEF 2023 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Mef
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