MEDIA – Su ‘Spirito Artigiano’ gli ostacoli e le opportunità per un futuro sostenibile

MEDIA – Su ‘Spirito Artigiano’ gli ostacoli e le opportunità per un futuro sostenibile

La sostenibilità è il tema conduttore del nuovo numero di ‘Spirito Artigiano’. Sostenibilità a rischio ,nella lettura che ne dà il Prof. Fabrizio Pezzani, Ordinario di Economia Aziendale all’Università Bocconi, il quale mette in guardia sulla difficoltà di realizzare, in questi tempi di guerra e di conflitti geopolitici e finanziari, le tre forme interconnesse di sostenibilità: economica, ambientale, sociale.

Le considerazioni del Professor Pezzani sono sostenute dalle analisi di Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato. I dati statistici e le rilevazioni quantitative mostrano ritardi e ostacoli – dal lavoro al welfare, alle politiche energetiche ed ambientali – che impattano su diversi aspetti della sostenibilità.

Che cosa significa sostenibilità sul fronte del risparmio energetico e dal punto di vista di un’organizzazione d’impresa lo spiega Bruno Panieri, direttore delle politiche economiche di Confartigianato, in un’intervista nella quale approfondisce le opportunità e l’impegno per realizzare le comunità energetiche, una forma di aggregazione che orienta le imprese all’autoproduzione di energia in una logica di generazione diffusa sul territorio.

Gli artigiani e i piccoli imprenditori conoscono già la strada della transizione sostenibile. Ne è convinto Paolo Manfredi, consulente per le strategie digitali di Confartigianato, il quale afferma che l’utilizzo delle tecnologie digitali sono la marcia in più per spingere le piccole imprese verso un potenziamento e una maggiore sostenibilità del loro business.

Una storia esemplare di sostenibilità è quella del Molino Tuzzi, in provincia di Gorizia, guidato, fin dal 1895, dalla omonima famiglia. Tutte le materie prime che il molino utilizza provengono dai terreni della regione e vengono coltivate da piccoli agricoltori locali. La produzione delle farine va da quelle classiche, bianca e gialla, alle farine integrali, dai grani antichi a tante altre tipologie ancora. Il Molino Tuzzi è uno dei principali attori del “Patto della Farina”, il primo accordo di filiera del Friuli Venezia Giulia per la produzione di farine e derivati di alta qualità ma economicamente accessibili, prodotte con metodi sostenibili, rigorosamente a chilometro zero e svincolate dalle leggi di mercato.

Un’altra testimonianza di artigianato, stavolta al confine con l’arte e il design, arriva dall’altra parte del mondo. E’ giapponese, infatti, Keiko Masumoto che, in un’intervista a Linkiesta, racconta le diverse ‘anime’ che stanno alla base della sua creatività e del suo talento nella realizzazione di opere di ceramica.

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