MEDIA – Su Spirito artigiano come ricostruire l’habitat per uno sviluppo sostenibile
La nuova edizione di Spirito artigiano affronta un tema essenziale per la vita delle persone e per l’attività delle imprese: la cura delI’ambiente e la tutela del territorio. In apertura, Alessandro Lanza, economista ed esperto di economia delle risorse naturali dell’ambiente e direttore della Fondazione Eni ‘Enrico Mattei’, analizza i fenomeni del consumo del suolo e dell’urbanizzazione eccessiva che provocano danni all’ecosistema e ingenti perdite anche di tipo economico. “Il coinvolgimento delle imprese nella lotta al consumo del suolo – sottolinea Lanza – non è solo una responsabilità morale, ma anche un’opportunità economica. Le pratiche sostenibili possono aumentare l’efficienza operativa, ridurre i costi e migliorare la reputazione aziendale. Inoltre, le imprese che si impegnano attivamente nel raggiungimento degli SDG possono accedere a nuovi mercati e attrarre investitori interessati a modelli di business sostenibili”.
La tutela del territorio montano è al centro dell’analisi di Fabio Renzi, segretario generale e promotore della Fondazione Symbola, il quale richiama l’urgenza “che dalla consapevolezza della centralità geografica della montagna si passi al riconoscimento della sua centralità politica; di assumerla come la frontiera avanzata delle sfide della nostra contemporaneità, dal contrasto alla crisi climatica alla necessità, evidenziata dalla pandemia, di costruire migliori equilibri territoriali e sociali. Oggi ci sono tutte le condizioni per tornare a guardare con occhi contemporanei alla montagna come spazio di produzione e non solo di fruizione, basti pensare alle opportunità che il digitale rappresenta per le tante imprese manifatturiere, soprattutto artigiane che sono un vero e proprio presidio civico e sociale contro lo spopolamento e l’evaporazione delle comunità, e per ripensare e innovare i servizi territoriali fondamentali per una montagna sicura perché abitata e curata”.
Dalla drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna parte l’intervista di Federico Di Bisceglie al segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po-MiTe, Alessandro Bratti che sottolinea l’importanza per le imprese di “puntare sulla riconversione energetica, impostando la propria attività produttiva sull’impiego delle energie rinnovabili. E, soprattutto, incentivare le comunità energetiche. Anche su questo deve essere fatto un lavoro importante da parte dei corpi intermedi per sensibilizzare la politica”.
Spirito Artigiano racconta proprio la storia di due imprese che si occupano di tutela dell’ambiente. Come TEIP srl, un’eccellenza viterbese impegnata nella manutenzione di infrastrutture e nel ripristino strutturale. Attraverso l’organizzazione, l’innovazione e la collaborazione tra piccole imprese, la TEIP srl sta dimostrando che è possibile realizzare interventi di qualità per l’ambiente e il territorio, contribuendo al progresso del settore delle infrastrutture. In provincia di Treviso, la Nesa Srl si è affermata come una delle aziende italiane più importanti nel settore delle rilevazioni ambientali. Questa piccola impresa artigianaha sviluppato strumentazioni all’avanguardia, capaci di resistere alle condizioni più estreme e di inviare dati preziosi da ogni angolo del pianeta.
La sostenibilità ambientale è uno degli aspetti al centro del convegno ‘Artigiani del Futuro’ promosso dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Confartigianato, che si svolgerà il 22 giugno, alle ore 10.30, presso il Teatro Scientifico Bibiena di Mantova, nell’ambito del XXI Seminario Estivo di Symbola.
Nel corso dell’iniziativa, che vedrà l’intervento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli, sarà presentato il rapporto “Artigiani del Futuro” – realizzato da Symbola con Confartigianato – che racconta 100 storie di imprese artigiane italiane esemplari nel tenere insieme tradizione, innovazione, sostenibilità, legami con il territorio e le comunità, contribuendo così ad un’economia più a misura d’uomo e per questo più coesiva e competitiva.
Dai territori fisici ai luoghi dell’anima, Spirito artigiano ci porta nella Scuola delle Arti e dei Mestieri della Fabbrica di San Pietro, descritta da Francesco Occhetta, teologo e docente alla Pontificia Università Gregoriana nella facoltà di Scienze Sociali. “La Scuola – scrive Occhetta – è stata pensata per restituire autorevolezza alla tradizione artigiana. Passato e storia, materia e tecniche, tradizione e innovazione: il modello formativo della Scuola vaticana punta a una dimensione integrale dell’educazione che sa riconnettere la conoscenza speculativa e quella pratica mettendo in dialogo e integrando la tecnica e la tecnologia, le attività artigianali e lo studio teorico. Ci collochiamo nel solco della tradizione che anche Confartigianato promuove: ritornare a investire non solo sulle mani (le competenze degli alunni e dei docenti), ma anche sulla testa (la ragione, il senso da dare al progetto) e sul cuore, la dimensione degli affetti e della volontà che orienta le scelte al bene e al bello. Lungo i secoli gli artigiani della Fabbrica di San Pietro ci hanno lasciato questa eredità: la bellezza nasce dall’alleanza tra mani, mente e cuore”.
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