MADE IN ITALY – Le IG dei prodotti tipici potente strumento per valorizzare l’artigianato italiano

MADE IN ITALY – Le IG dei prodotti tipici potente strumento per valorizzare l’artigianato italiano

“L’Italia diventi anche per i prodotti artigianali e industriali come per i prodotti alimentari il primo paese per indicazioni geografica come prodotti tipici”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura dell’evento “Artigianato cuore del Made in Italy” organizzato oggi dal Ministero in collaborazione con Confartigianato, Cna e Casartigiani sul percorso di attuazione della Legge 206 del 2023 e del Regolamento UE per il riconoscimento delle indicazioni geografiche dei prodotti tipici.

All’evento è intervenuto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, il quale ha sottolineato: “Con l’approvazione e l’avvio del percorso attuativo del Regolamento sulle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali ed industriali si apre uno dei più importanti capitoli per le nostre produzioni, fortemente caratterizzate da un legame inscindibile e duraturo con i territori”. Il made in Italy, secondo l’analisi di Confartigianato, è “ad alta vocazione artigiana“, sono 1.003 le elevate specializzazioni territoriali con una presenza significativa di imprese, la metà delle quali (49,2%) è artigiana. “Si tratta – ha fatto rilevare il Presidente Granelli – di specificità che testimoniano la storia e la tradizione delle nostre produzioni e che, contemporaneamente, esprimono la capacità di innovarsi e di affrontare costantemente le sfide del cambiamento nei mercati, con quella grande inventiva che tanto bene è espressa dal simbolo vitruviano”. “La valorizzazione e la protezione delle indicazioni geografiche tipiche – secondo Granelli – non è una rivendicazione sterile, ma un modo per rendere riconoscibile un modo di vivere, di pensare, di credere, di agire, di intraprendere, di produrre, di modificare il mondo intorno a noi, come parte integrante della nostra contemporanea identità culturale”. “L’avvio del percorso di riconoscimento delle IIGG – ha aggiunto il Presidente di Confartigianato – avrà, quindi, un ruolo fondamentale per mantenere alta la competitività del made in Italy, mettendo in evidenza le produzioni realizzate da aziende radicate sul territorio, con tradizioni manifatturiere secolari, capacità di proporre prodotti che si adattano alle esigenze della clientela, superando la logica della standardizzazione. Per questo, siamo orgogliosi di essere “attori indispensabili” di questo processo affinchè il percorso di attuazione del Regolamento comunitario 2411 del 2023 possa prendere rapidamente il suo cammino”.

L’evento ‘Artigianato e made in Italy’ è stato organizzato nell’ambito delle celebrazioni della Giornata nazionale del made in Italy promossa dal Ministero delle Imprese e del made in Italy. E la partecipazione di Confartigianato alla Giornata si concretizzerà anche con la mostra ‘Artigianato, cuore del made in Italy’, che si terrà a maggio e sarà allestita a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle imprese e del made in Italy, organizzata in collaborazione con le altre Confederazioni artigiane e con Fondazione Symbola.

“Vogliamo – ha detto il Ministro Urso nel suo intervento al convegno – essere il primo paese in Europa nei tempi di attuazione del regolamento”, evidenziando che “la globalizzazione è stata vinta con l’identità e con l’innovazione”. “Il nuovo regolamento europeo che fortemente abbiamo voluto – ha spiegato il Ministro – consente la registrazione in Europa, e in ogni paese con cui l’Europa ha un accordo bilaterale, delle indicazioni geografiche tipiche del territorio per i prodotti artigianali e industriali. E’ una rivoluzione culturale e produttiva che proprio l’Italia ha imposto con la sua storia e la sua esperienza all’Europa”. La novità consentirà di “tutelare la specificità del territorio, così come già accaduto negli ultimi trent’anni con le indicazioni geografiche, e poi con la normativa sui prodotti alimentari che tanto beneficio hanno portato ai consumatori globali, che hanno potuto riconoscere il meglio della qualità dell’eccellenza, e ai produttori italiani, che hanno potuto tutelarsi dalla contraffazione e dal fenomeno dell’Italian sounding. Così come è accaduto per loro, grazie a questo regolamento potranno essere presentate, prime in Europa, le tipologie e le peculiarità del territorio”. “Abbiamo già mappato, in una fase preliminare, oltre 200 prodotti che potrebbero essere registrati”, nel tessile, nell’abbigliamento, nelle calzature, nella ceramica, nel legno e in tutti i comparti, che “già rappresentano l’orgoglio del made in Italy nel mondo. E’ nostra intenzione realizzare quest’anno, per la prima volta, una legge annuale sulle piccole e medie imprese”. Il provvedimento era previsto da un dispositivo di legge del 2011 ma, sottolinea Urso, “i governi che ci hanno preceduto in questi 10 anni non hanno ritenuto di realizzarla. Noi, ben consapevoli di quanto importante sia il sistema artigianale delle piccole e medie imprese il nostro paese, di quello che loro fanno ogni giorno per contribuire al prodotto interno e al lavoro italiano, abbiamo intenzione di realizzare da quest’anno, come la legge prescriveva appunto dal 2011, una legge annuale sulle piccole e medie imprese che poi ripresenteremo ogni anno, per migliorare sempre più, semplificando e supportando l’attività delle piccole medie imprese il nostro territorio”.

 

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