LAVORO – Sul Corriere della sera l’allarme di Confartigianato: sos manodopera nelle Mpi, introvabile 1,4 mln di lavoratori
Nel 2022 le piccole imprese hanno avuto difficoltà a reperire 1.406.440 lavoratori, pari al 42,7% delle assunzioni previste. Per l’artigianato la quota sale al 50,2%, pari a 263.980 lavoratori difficili da trovare. Lo rileva un rapporto di Confartigianato sull’emergenza manodopera rilanciato oggi dal Corriere della sera.
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Mancano all’appello soprattutto tecnici Ict, progettisti di software, ma anche autisti di camion, operai edili, elettricisti, meccanici, idraulici.
Per la più alta percentuale di difficoltà di reperimento nel 2022 sono in testa le professionalità dell’ambito digitale e dell’Ict: progettisti e amministratori di sistemi (difficile da trovare l’83,9% del personale richiesto dalle imprese, pari a 3.750 lavoratori) e analisti e progettisti di software (è ‘scoperto’ l’80,8% dei posti offerti dalle imprese, pari a 10.760 professionalità). Mancano anche 13.200 tecnici programmatori, il 66,8% del totale necessario.
In valore assoluto, i lavoratori che scarseggiano di più sul mercato del lavoro sono gli autisti di mezzi pesanti e camion (85.490 i lavoratori difficili da reperire nel 2022, pari al 56,7% del totale richiesto dalle piccole imprese), seguiti dagli operai edili (80.620 i lavoratori che non si trovano, pari al 46,2% del totale necessario alle aziende), elettricisti nelle costruzioni civili (41.460 posti scoperti, equivalenti al 63,4% del totale dei lavoratori da assumere), idraulici (ne mancano 22.550, pari al 70,1% di quelli necessari), acconciatori (vacante il 50,1% dei posti pari a 21.290), meccanici e riparatori di automobili (non si trovano 20.850 lavoratori, pari al 69,9% di quelli richiesti dalle imprese).
Secondo Confartigianato, a livello regionale, la situazione più critica per le assunzioni delle piccole imprese si è registrata in Friuli Venezia Giulia con il 49,6% dei posti di lavoro difficili da ‘coprire’. Seguono Trentino Alto Adige (49,5%), Umbria (48,6%), Piemonte e Valle d’Aosta, (47,7%), Veneto (47,5%), Emilia Romagna (45,7%) e Lombardia (44,9%).
Per trovare personale nel 2022 le imprese hanno impiegato in media 3,3 mesi, ma i tempi si sono allungati a 4,7 mesi per gli operai specializzati: per 96.350 di queste figure professionali qualificate occorre oltre 1 anno di ricerca.
“La difficoltà delle nostre imprese a reperire personale – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è la conseguenza di una molteplicità di fattori: dalla crisi demografica al gap tra scuola e mondo del lavoro, dalla rivoluzione digitale fino alle nuove aspettative e propensioni, soprattutto dei giovani, nei confronti del lavoro. Per questo, la carenza di manodopera va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale, degli interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro. Notevole è l’impegno, nell’artigianato, ad investire su una contrattazione collettiva di qualità che, con l’obiettivo di fidelizzare i lavoratori alle imprese, prevede anche importanti tutele di welfare bilaterale” .
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