GREEN PASS – Senato accoglie richieste Confartigianato: primo passo per semplificare controlli sui luoghi di lavoro

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I principali protagonisti della filiera della garanzia in Italia si ritrovano oggi e domani a Roma per analizzare lo scenario attuale e progettare interventi futuri. Al centro della due giorni, promossa da Fedart Fidi, il confronto con le forze politiche, le Istituzioni e i principali interlocutori sulle prospettive del credito agli artigiani e alle micro e piccole imprese attraverso i Confidi e l’integrazione della garanzia pubblica e privata, così come la presentazione dell’annuale ricerca (giunta alla 25a edizione) sullo stato di accesso al credito per le pmi italiane, che fotografa numeri recenti e trend in corso. Molti i temi al centro della Convention: finanza alternativa e mercato digitale del credito, il riposizionamento strategico e soprattutto le proposte concrete del mondo dei Confidi a favore delle imprese.

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ANTICIPAZIONI

A causa della pandemia il mercato del credito ha subito profonde mutazioni. I Confidi: la garanzia ha trovato pieno riconoscimento in questa fase emergenziale. Lo Stato, attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI, ha messo in atto un intervento senza precedenti a sostegno del sistema produttivo. A queste condizioni le banche si sono allontanate dal sistema della garanzia mutualistica accedendo direttamente alla copertura pubblica, con maggiori costi per la collettività e per le imprese il venire meno del valore aggiunto dei Confidi in termini di relazioni, conoscenza diretta e migliore valutazione del merito creditizio.

Come spiega Fabrizio Campaioli, presidente di Fedart Fidi: “La garanzia ha finalmente trovato un pieno riconoscimento in questa pandemia. Quando lo Stato individua nello strumento che costituisce il nostro core business la modalità prioritaria di risposta alla crisi economica indotta da una situazione imprevedibile e sconosciuta come questa, è motivo di gratificazione per la nostra mission e i nostri valori. Ci auguriamo che finalmente si comprenda appieno la rilevanza che i Confidi potranno avere per facilitare il ritorno alla normalità e soprattutto per rilanciare la crescita del Paese”.

Con la prospettata riduzione dell’intervento del Fondo di Garanzia un efficace supporto alle imprese dovrà necessariamente incardinarsi sull’irrobustimento dell’aggiuntività della garanzia mutualistica di natura privata rispetto a quella pubblica. Una sinergia tra azione pubblica e privata e la complementarietà degli strumenti saranno le parole chiave per assicurare al Paese un indispensabile percorso di crescita. Per supportare al massimo le Pmi le priorità dei Confidi sono un complessivo riposizionamento strategico del sistema, su cui trovare una più profonda attenzione del Parlamento.

LE BEST PRACTICES DEL SISTEMA

Il sistema dei Confidi ha acquisito un ampio patrimonio di esperienze anche grazie ad alcune strutture pioniere che hanno intrapreso processi di crescita caratterizzati da un elevato profilo di innovazione e di diversificazione. In particolare i Confidi hanno erogato credito diretto di piccolo importo; sono diventati interlocutori di Cassa Depositi e Prestiti sul credito diretto e sui bonus edilizi; hanno rafforzato gli interventi con le Istituzioni territoriali sulle misure di agevolazione locali; hanno potenziato la presenza sul mercato digitale del credito; hanno incrementato l’operatività sulle anticipazioni su contributi pubblici, sulle asseverazioni e sulle fidejussioni sui crediti commerciali.

LE PROPOSTE DEI CONFIDI

La proposta che Fedart Fidi avanza ai principali interlocutori si articola su tre pilastri fondamentali: la diffusione delle competenze sviluppate all’interno del sistema valorizzando le best practices; l’attuazione di strategie e strumenti specifici per affiancare le imprese nel phasing out dal Temporary Framework; un nuovo modello di Confidi per creare valore economico e sociale agli artigiani e alle micro e piccole imprese.

Insieme alle Istituzioni – prosegue Campaioli – dobbiamo tracciare le direzioni di una riforma normativa che fornisca al sistema un vero riconoscimento legislativo. I risultati raggiunti nell’ultimo anno e mezzo sono stati significativi. Ora va stimolato un percorso di innovazione: superare gli elementi obsoleti dell’articolo 13 del decreto legge n. 269 del 2003 e dotare il sistema di un perimetro normativo ben definito e strutturato, stabilendo regole coerenti con l’attuale ruolo dei Confidi nella filiera del credito e della garanzia. Occorre rafforzare la relazione con Cassa Depositi e Prestiti; annoverare i Confidi tra i soggetti qualificati a erogare credito “di prossimità”; affiancare le imprese nella garanzia, nel credito e nella finanza in modo integrato e accrescerne la cultura finanziaria; potenziare la relazione con le banche, in via prioritaria sull’alleggerimento della copertura pubblica del Fondo di Garanzia”.

Per la fase di phasing out l’azione dei Confidi dovrà avere la duplice finalità di protezione per le realtà più fragili e di propulsione per quelle più solide e orientate agli investimenti e all’innovazione. Occorre riservare la priorità alle imprese in uscita dalla moratoria per facilitarne il ricorso alla rinegoziazione dei debiti e destinare specifica attenzione alle imprese in crisi di liquidità, affinché la prevista differenziazione dell’intervento del Fondo di Garanzia non le penalizzi eccessivamente.

IL FUTURO POST CRISI

Nel periodo successivo alla crisi l’azione dovrà essere rivolta a elaborare un nuovo modello operativo e organizzativo per i Confidi e a predisporre una proposta per una riforma della normativa. Gli strumenti da avviare nel medio e lungo termine saranno orientati all’innovazione e alla diversificazione: potenziare l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI in controgaranzia; rafforzare la patrimonializzazione degli artigiani e delle micro e piccole imprese, anche adeguando gli strumenti esistenti alle loro esigenze specifiche; rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi, tra l’altro replicando le esperienze positive già conseguite con i voucher; potenziare l’erogazione diretta di credito da parte dei Confidi attraverso la raccolta di maggiore provvista sia su risorse pubbliche sia convogliando quella privata del loro territorio di operatività; estendere al credito diretto l’utilizzo del contributo di cui alla Legge di Stabilità 2014.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO MARCO GRANELLI

Il Presidente Marco Granelli ha portato il saluto di Confartigianato alla Convention di Fedart Fidi.

In questo ultimo anno – ha sottolineato Granelli – Fedart è riuscita a rimanere punto di riferimento del sistema dei Confidi, mantenendo vivi il coraggio e l’orgoglio di sostenerne la rappresentanza, testimoniando vitalità, capacità di orientamento strategico e visione di prospettiva, nella rinnovata capacità di guardare al mercato, nello stretto legame – mantenuto molto vivo, per fortuna – con l’attività di rappresentanza svolto dalle Organizzazioni dell’Artigianato. Sono convinto che le nostre Organizzazioni potranno ancora contare sui Confidi, che sono ancora una realtà solida e fortemente mutualistica, ma sono altrettanto consapevole che tutti insieme dovremo essere preparati ad affrontare momenti ancora difficili.

Accanto alle difficoltà, i Confidi hanno di fronte la sfida di allargare il proprio raggio d’azione, andando a ricoprire ruoli che banche e altri intermediari non presidiano più, cercando di realizzare al meglio lo scopo per cui sono nati, ovvero facilitare l’accesso al credito e alla finanza delle micro, piccole e medie imprese.

Tutto questo, mettendo in campo la peculiarità di avere “i piedi nel territorio” e la testa orientata all’innovazione, avendo la forza di prendere per mano le imprese come è stato fatto in questi ultimi mesi, rimanendo “aperti” e facendo supplenza alla disorganizzazione del mondo bancario: questi mesi ci hanno insegnato che si è aperta la grande opportunità di occupare uno spazio esclusivo nel mercato, che può diventare un vero e proprio monopolio di posizione, visto che siete rimasti praticamente soli ad occupavi di quella fascia di imprese che non vengono più servite dai canali bancari tradizionali. E’ un momento complicato, ma non si può abbassare la guardia e mollare, perché dobbiamo ancora sentirci addosso la forza della nostra missione che è – e resta – quella di servire le piccole imprese. Il sistema economico non può fare a meno di voi e so che c’è – e continuerà ad esserci – il pieno impegno di Fedart Fidi“.

L’articolo FEDART FIDI – Al via la Convention 2021. E’ tempo di una riforma normativa per il sistema dei Confidi proviene da Confartigianato Imprese.