CONFARTIGIANATO: BAR E RISTORANTI STANNO VIVENDO UN MOMENTO DRAMMATICO!

“Bar e ristoranti stanno vivendo un momento drammatico – ha dichiarato il Segretario Giuseppe Cremonesi – prima gli adeguamenti ai protocolli di sicurezza che sono stati onerosi sia da un punto di vista finanziario che organizzativo, le chiusure, la riorganizzazione per fornire asporto e consegne a domicilio, poi l’incertezza dovuta ai continui cambiamenti tra DPCM, zone rosse, arancioni e gialle. E’ innegabile che confusione e preoccupazione stanno crescendo!

Certamente bisogna cambiare prospettive ed il Governo, pur nella comprensibile difficoltà dovuta ad una pandemia lunga e senza precedenti, deve fare di più! Le misure di sostegno finora adottate si sono mostrate insufficienti e la categoria è certamente in grave difficoltà.
Come Associazione, però, vediamo con preoccupazione la deriva della protesta paventata sotto lo slogan di #ioapro, ritenendo che il confronto debba rimanere nelle sedi istituzionali e debba perseguire la strada della legalità in maniera costruttiva.

E’ di questi giorni, inoltre l’intervento di Confartigianato, che ha indirizzato una lettera al
Ministro dello Sviluppo Economico per chiedere che sia ripensata l’annunciata nuova limitazione della vendita per asporto dopo le ore 18.00, tale misura potrebbe produrre nelle imprese della ristorazione un’ulteriore riduzione del fatturato.

Da parte delle categorie interessate vi è come sempre la massima responsabilità a continuare nell’adozione delle misure di sicurezza e se si sono registrati casi sporadici di assembramenti di persone davanti a bar e locali non può essere incriminata in via generale la vendita per asporto; piuttosto si effettuino maggiori controlli e si perseguano coloro che hanno con il loro comportamento violato il divieto di consumare per strada i prodotti acquistati. Non è giusto che a pagare sia un’intera categoria che sta tentando con tutto l’impegno ed il rispetto delle prescrizioni di risollevarsi da una situazione economica talmente difficoltosa da provocare, nell’ultimo periodo, diverse chiusure non solo in via provvisoria ma definitiva”

 

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